mercoledì 21 dicembre 2016

Il Kutugu vince il torneo - Ousman Touray



Articolo Scritto da Ousman Touray - giornalista del Gambia in esilio ospite nella Struttura di accoglienza di Potenza gestita dalla Cooperativa Solidarietà.

Il Kutugu vince il torneo Gruppo Europa Potenza

La squadra del Kutugu si è aggiudicata la vittoria dopo aver battuto per 1-0 la F.C. Angel’s. Il torneo, che ha coinvolto otto squadre composte da immigrati, si è svolto presso il campetto di Rione Lucania a Potenza, in Basilicata, ed è stato organizzato dal Gruppo Europa Potenza, Agenzia per Stranieri, in occasione del suo primo anno di attività.

Una partita bellissima ed intensa, tra due squadre che hanno cercato in tutti i modi di aggiudicarsi il titolo. L’inizio del match è stato impressionante ed ha subito coinvolto gli spettatori. Nei primi minuti, Zakaria Konateh del Kutugu ha una chiara occasione da gol, ma non riesce a finalizzarla. Anche la F.C. Angel’s sfiora il vantaggio con Malafi Maria. Il ritmo di gioco incalza, gli spettatori applaudono e cantano. Ballo Wiiferd, il portiere del Kutugu, è imbattuto, non ha ancora subìto gol dall’inizio del torneo e la sua porta rimane inviolata. A segnare il gol partita nei minuti finali è Muhammad Younus, che regala la vittoria alla sua squadra: il Kutugu si porta a casa trofeo e medaglie.

I giocatori della F.C. Angel’s si piazzano al secondo posto dopo aver battuto in semifinale la F.C. Academicien per 4-3 ai rigori e conquistano così le loro medaglie.

Giuseppe Trombetta del Gruppo Europa Potenza, Agenzia per Stranieri, si è detto soddisfatto delle prestazioni dei giocatori e di tutto il torneo, che per i ragazzi ha rappresentato l’occasione di realizzare il proprio potenziale nello sport e di avere opportunità lavorative. “Il torneo è stato organizzato in occasione del primo anniversario di attività del Gruppo Europa e per favorire l’integrazione degli immigrati nella società potentina.” Trombetta ha ringraziato giocatori e spettatori per la riuscita del torneo ed il Gruppo Europa per l’organizzazione. Ha inoltre spronato gli immigrati ad andare avanti con disciplina e passione, in modo da favorire la coesione tra di loro e con gli abitanti di Potenza. “Sono felicissimo”, ha concluso.









Ousman Touray

Sopravvivere ad un naufragio in mare - Ousman Touray


Articolo Scritto da Ousman Touray - giornalista del Gambia in esilio ospite nella Struttura di accoglienza di Potenza gestita dalla Cooperativa Solidarietà.


Sopravvivere ad un naufragio in mare è un mistero. Grazie al Governo Italiano così come ad “Accoglienza Solidarietà”.

In primo luogo desideriamo esprimere la nostra gioia ed apprezzamento nel ringraziare il Governo Italiano per averci condotto in salvo dal naufragio in mare e “Solidarietà”, Società Cooperativa Sociale, per averci fornito la migliore sistemazione possibile, nell’adempimento della Convenzione sui Diritti Umani. Il Governo Italiano e le Organizzazioni responsabili per l’accoglienza degli immigrati stanno giocando un ruolo significativo per garantire completa protezione e tutela sotto la loro giurisdizione. “Accoglienza Solidarietà” si sta adoperando nel fornire i servizi di base nel Centro di Accoglienza tra cui istruzione, vitto e alloggio, che sono tra i bisogni fondamentali degli immigrati. Tuttavia, il conseguimento dei diritti e della dignità degli immigrati è un passo nella giusta direzione da essere implementato.

Così come stabilito dalla Convenzione dell’Unione Europea e dall'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) in merito ai Diritti Umani, la normativa condanna ogni forma di sottomissione e discriminazione. Gli immigrati hanno titolo di godere dei propri diritti su base equanime e libera, diritti che sono universalmente riconosciuti per tutti gli esseri umani e quindi anche a livello europeo. E’ ampiamente riconosciuto che le persone non dovrebbero essere discriminate per ragioni di razza, colore della pelle, lingua, religione, orientamenti sessuali ed opinioni politiche. Diritto di rifugio, di istruzione e di assistenza medica sono principi legali per gli immigrati ratificati dalle Organizzazioni per i Diritti Umani. Questo avvenne al termine della Seconda Guerra Mondiale, laddove le Nazioni Unite adattarono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) per replicare alle atrocità e brutalità commesse prima e dopo la guerra ed indirizzare lo sforzo della comunità internazionale nello stabilire i diritti e le libertà necessarie per assicurare e proteggere la dignità di ogni individuo.

La recente ondata di immigrati dall'Africa verso l'Europa è ad un livello di allerta. Tuttavia, molti lasciano l’Africa per chiedere asilo in Europa a causa delle loro passate o attuali difficoltà per ragioni politiche, sociali e religiose che non consentono loro, nella maggior parte dei casi, di affrontare un equo procedimento giudiziario nei loro paesi di origine.

Il rischio di intraprendere questo viaggio risiede o nell’andare incontro a morte sicura o nel raggiungere l’Europa ma è anche una faccenda da svariati milioni di dollari. Molti hanno perso la loro vita nel deserto del Sahara, mentre altri muoiono in Libia a causa della ambigua situazione locale, (la Libia non è un parse sicuro per i passaggi). La gente rischia comunque la loro vita per attraversare il Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Italia. Molte barche si sono capovolte in mare a causa del numero elevato di persone trasportate su di un gommone. Queste imbarcazioni devono percorrere molte miglia in mare per poter raggiungere le acque internazionali ed essere salvate. Molti di questi natanti affonderanno a causa del sovraccarico dovuto all’elevato numero di imbarcati oppure si capovolgeranno durante le fasi di soccorso nel tentativo di raggiungere al più presto la nave di salvataggio. Come risultato: molti saranno i naufragi come molti saranno gli annegamenti.



Recentemente, alla fine dello scorso ottobre 2016 una barca con a bordo circa centosessantacinque migranti, tra cui uomini e donne di diverse nazionalità dell’Africa che cercavano di attraversare il mare dalla Libia verso l'Italia, si capovolse. Un sopravvissuto del Gambia affermò che quasi una sessantina di persone avevano perso la vita inclusa Fatima Jarawa una ragazza della squadra di calcio femminile under 17 del Gambia. "Ci imbarcammo intorno alle 22:00, dopo 30 minuti al posto dove ero seduto il legno cedette e cominciò ad imbarcare acqua. Mi tolsi la camicia e la misi per tamponare la falla. Fu di molto aiuto. Eravamo in acqua da quasi 11 ore, si era intorno al 8:30 del mattino, quando comparve una nave in mare. Pensammo fosse una nave di salvataggio. Ma quando la nostra barca si avvicinò ad essa, questa si allontanò. Tuttavia, prima che ci rendessimo conto che non fosse una nave di salvataggio la nostra imbarcazione si stava avvicinando alla nave. Ci lanciarono due corde dalla nave e ci informarono di rimanere seduti dove eravamo ma la gente si accalcava sulle corde per salire sulla nave e ci fu un rapido spostamento di peso per cui l’imbarcazione si capovolse”. Molti incominciarono a nuotare ma tanti altri non riuscirono a farlo.

"Ho ringraziato Dio per non essere morto in mare e ringrazio il Governo Italiano per essere venuto in nostro soccorso. Questo è stato un momento cruciale della mia intera vita. La parte più triste è stato vedere morire molti dei miei migliori amici con cui ero Tripoli. Non potrò più rivederli. Il giorno prima di partire Fatima aveva cucinato per noi ed avevamo mangiato tutti insieme. Proprio quel giorno l’ho vista morire in mare. E’ stato troppo triste per me ma prego per la sua anima. Che possa riposare in pace”.

Noi, come immigrati, ci vediamo ora vivere esistenze differenti nel Centro di Accoglienza al Tourist Hotel di Potenza gestito da “Solidarietà”. "Quando siamo arrivati, ci hanno dato vestiti, scarpe e carte telefoniche per comunicare con la nostra famiglia in Africa. Ci hanno condotto in ospedale, ci hanno dato una terapia ed ogni settimana abbiamo medici che ci visitano, nel Centro di Accoglienza, fornendo medicinali a qualsiasi persona malata. Vogliano pertanto complimentarci con la Sig.ra Antonella Robortaccio, quale Capo dell’Organizzazione, per l’ottima assistenza fornitaci nel Centro di Accoglienza.

Ousman Touray

Accoglienza di Ousman Touray



Articolo Scritto da Ousman Touray - giornalista del Gambia in esilio ospite nella Struttura di accoglienza di Potenza gestita dalla Cooperativa Solidarietà.

La Società Cooperativa Sociale “Solidarietà” offre agli immigrati una sistemazione eccellente.

Chi sono i migranti? Sono persone che abbandonano il proprio Paese d’origine spinte da diversi fattori: ragioni economiche, motivi di studio, disastri naturali causati dal cambiamento climatico, persecuzioni, violazione dei diritti umani, violenze fisiche, ragioni politiche, sociali e religiose.

Coloro che lasciano il proprio Paese d’origine a causa delle persecuzioni, hanno diritto alla protezione internazionale, come stabilito nel 1951 dalla Convenzione di Ginevra relativa allo statuto dei rifugiati, ratificata da numerose nazioni.

La Società Cooperativa Sociale “Solidarietà” è un’organizzazione legale che opera in Italia e che gestisce un centro d’accoglienza per 54 immigrati a Potenza, presso il Tourist Hotel sito in via Vescovado n° 4. Non verrà mai sufficientemente sottolineato l’importantissimo lavoro svolto per i migranti ospiti del centro, molti dei quali si dicono contenti dell’assistenza che ricevono dagli operatori.

Ousman Touray, giornalista del Gambia in esilio, esprime la sua soddisfazione circa il sistema organizzativo del centro. “Quando siamo arrivati nel 2015, abbiamo trovato uno staff molto attivo, che ci aiuta nelle questioni quotidiane, uno staff composto da persone completamente votate al proprio lavoro. In ambito sanitario non abbiamo mai avuto problemi: quando siamo arrivati avevamo tutti un medico personale che ci seguiva; oggi ci sono medici che svolgono visite settimanali nel centro, per assicurare a tutti le migliori condizioni di salute possibili, come sancisce lo statuto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ( UNHCR) in materia di diritto alla salute e all’assistenza sanitaria.

Gli operatori sono sempre a disposizione degli immigrati, giorno e notte, per rispondere alle loro necessità, accompagnandoli, quando necessario, anche in ospedale con le proprie automobili, senza attendere l’arrivo dell’ambulanza.

Durante la nostra prima settimana al centro, è stato avviato un corso di italiano per stranieri, per cominciare a studiare la lingua prima dell’apertura delle scuole a settembre. Alcuni avevano conoscenze di base della grammatica italiana e abilità comunicative. È stato un passo molto importante, che ha invogliato molti ospiti a prendere parte alla vita del centro. Imparare una nuova lingua non è facile, ma gli immigrati devono essere all’altezza della situazione.

Soddisfare i bisogni primari degli immigrati ed assicurarsi che vivano nelle condizioni migliori, è una delle priorità della responsabile Antonella Robortaccio. Alla riapertura delle scuole a settembre, si è premurata di iscrivere gli immigrati nella scuola di Busciolano, affinché potessero studiare l’italiano. La Società Cooperativa Sociale “Solidarietà” garantisce da sempre agli immigrati il riconoscimento dei diritti umani fondamentali quali il diritto alla salute, al cibo, il diritto ad avere una casa e un’istruzione. Inoltre, il pagamento dei pocket money è sempre stato puntuale e regolare, ed include scarpe e vestiario.

Complimenti a “Solidarietà”, complimenti ad Antonella e agli operatori dell’organizzazione per tutti i servizi che offrono agli immigrati nel centro.”

 Ousman Touray